di Monica FELLETTI
Amico mio,
ti scrivo oggi perchè so che stai per cambiare vita. Sarà una vita nuova, senza di me, ma ne sono felice, perchè so che andrai a vivere tra persone meritevoli della tua stima.
Ne abbiamo passate tante, insieme. Eccome! Quante virate mal riuscite mi hai perdonato, quante evoluzioni che forse non dovevo chiederti, ma che mi hai concesso perchè sei un burbero dal cuore tenero. Ma soprattutto quanti panorami mozzafiato abbiamo visto insieme, anche a …cinquemila piedi sopra le montagne, sopra le miserie umane, immersi io e te nelle nuvole, amanti segreti che si davano appuntamento in quota per poter avere un momento di intimità... Amico mio, una delle cose che mai dimenticherò è il fatto che mi hai permesso di giocare con i comandi, sempre ricordandomi che il volo è qualcosa che va rispettato profondamente, amato con umiltà e praticato con giudizio. Questa è la tua più grande lezione. E sai come me l'hai trasmessa? Non facendomela pagare cara se facevo qualche errore per inesperienza o eccesso di entusiasmo. Tu sai che non l'ho mai fatto con intenzione... Qualche volta ti ho perfino visto sorridere nel vedermi impacciata.
E adesso eccoti lì. Bagagli pronti, benzina fatta, guardaroba rimesso a nuovo. E io rimango a terra. Mi viene quasi voglia di piantarla lì col volo. Dopo di te, nessuno mi potrà insegnare altrettanto. Dopo di te saranno solo estranei. Tu sei stato il mio papà e il mio primo istruttore. MIO, capisci? Ma sento già che mi diresti che ogni nuovo istruttore mi porterà nuove esperienze, tutte utili e tutte buone, se vissute come tu mi hai insegnato e, se devo essere sincera, voglio pensarla anch'io così, perchè lasciare il volo... Mmmmhhh! Beh, un po' mi pesa. Tu non ti offendi, vero? No, lo so. Tu stai in aria da molto prima di me e anche questa volta, se c'è uno che mi capisce, sei tu.
Però, cavoli! Oggi mi veniva da piangere nel salutarti. Ti ho guardato, ti ho abbracciato. Ti ho pure baciato, anche se non volevi. Il tuo abbraccio è sempre stato così comodo, il tuo piglio deciso , il tuo vocione rassicurante. E poi, m'hai dato una stretta al cuore quando mi ha fatto quei regali, frutto dell’incidente di quella mattina, quando ti vidi dall’hangar mentre ti spezzavano un arto (e io te lo ripetevo sempre che ero il tuo portafortuna!)
"Tienili in mia memoria." mi hai detto. Sembrava di sentire un pezzo della messa. Certo che li tengo in tua memoria! Pezzi della tua storia che resteranno con me, come cellule della tua mente rinchiuse dentro la mia casa. Un tubo di torsione dei timoni di coda! Il regalo più assurdo che una donna possa mai ricevere. E anche due lamiere colorate frutto di uno scambio. Roba che qualunque ragazza inorridisce all'istante!!!
Eppure, per me, varranno più di qualunque altra cosa. Sono il dono di un padre a sua figlia. Perchè io sono tua figlia. Rimarrò la tua bambina anche se farai la tua vita lontano da me. Nessun rimpianto, ma tanta nostalgia. Ora che ci penso, non avrò nemmeno il conforto di avere tue notizie per radio, perciò cerca di avere cura di te. Ok?
Mio caro papà P92, mio caro "India 7832"... sei stato il MIO PRIMO AEREO e questo resterà per sempre! Buon proseguimento!!!
Baci, tua figlia Monica. """