di Monica FELLETTI (per la prima volta in volo su un FireFox)
FireFox... ovvero, una specie di libellula ai tuoi ordini...
Non conosco molte persone che, non essendo "addetti ai lavori" del mondo del volo, possano vantare il privilegio di aver volato a bordo di un Fire Fox.
Fortuna ha voluto (laddove per "Fortuna" leggasi la buona parola di qualcuno) che io abbia avuto questa opportunità.
Quando mi hanno mostrato l'abitacolo di questo gioiellino, mentre era parcheggiato sull'aviosuperficie di Anguillara, ho sorriso... Un sorriso di tenerezza, non di derisione. Non derido mai qualcosa che si solleva più in alto di me... con o senza di me! Però, onestamente, non immaginavo che un oggetto volante potesse assumere tali sembianze.
Il FireFox, agli occhi di una profana, è un tandem rivestito di tela. Gli strumenti ci sono tutti, perfetti, sistemati come dire... un po' come viene, un po' dove c'è spazio... però ci sono tutti! L'unica cosa di cui mi sono dovuta preoccupare è stata la radio (fortuna del passeggero!). Poi via!
Decollo soft, si raggiunge la quota (300 piedi). Sì, un filino più basso di quello che avevo sperimentato fino ad allora. Il che può avere i suoi vantaggi. Chi aveva mai visto le pecore scappare e distinguere gli agnellini che si vanno a nascondere sotto le madri? O le mucche, pigramente sdraiate al sole, voltare la testa e scuotere le orecchie al passaggio di quel "colpo di vento" colorato? Seguo distrattamente le comunicazioni radio in entrata e le risposte del pilota. Poco mi importa... il Lazio è sotto di me, ad una distanza/vicinanza mai sperimentata. Lentamente si raggiunge il lago di Bracciano. Incrociamo alcuni uccelli che avevano pensato, solo pensato, di prendere la nostra direzione. Ah! Li ho visti buttarsi in picchiata immediatamente. Una cosa che non bisogna mai dimenticare in volo è che, se si incrociano uccelli in quota, loro vanno giù in picchiata. Se invece si alzano in volo in quel momento, di solito, scartano di lato... come ho visto fare poco oltre, sulla riva del lago, mentre passavamo su teste di turisti incuriositi, che ci seguivano con lo sguardo. Due gabbiani si sono alzati in volo, ma appena scorto il FireFox hanno "virato", mantenendosi bassi. Capperi, che maestria!!! Eppure, purtroppo, i "bird strike" possono essere tragicissimi. Mai sottovalutarli.
Altre comunicazioni radio, vedo l'aereo avvicinarsi al campo, viriamo dolcemente e cominciano le manovre per l'atterraggio. Chiome degli alberi, vicine che potrei allungare una mano e cogliere un fascio di foglioline, piccole valli e fossati, il prato del campo si avvicina, poi sento il familiare tocco delle ruote contro il suolo. Siamo arrivati. Il cavallino scalpita ancora un po' ed ha bisogno di terreno per esaurire la sua euforia, poi, docilmente, si acquieta.
Sento spegnere la radio, tolgo le cuffie e ringrazio pilota e aeroplano per questa gita su ali diverse, più simili di tante altre a quelle teorizzate da Leonardo. Penso al da Vinci e sono sicura che sarebbe orgoglioso dei nostri progressi!