Amici cari,or mi sovvien un episodio accaduto una trentacinquina di anni or sono e vò a contarvelo seguendo il filo della mì memoria.
In preparazione della Sfilata del 2 Giugno, al mio Reparto fervevano i programmi di addestramento ai voli in formazione.
Così, in un tarda mattinata di quella metà di Maggio, cinque elicotteri AB47J, subito dopo il decollo da Ciampino, descrivevano una perfetta ”V” nel cielo dei Colli Albani e quello del Comandante di gruppo, leader della formazione, ne era il vertice.
Sotto di loro, le colline romane con una bella strada che tagliava in due una distesa immensa di filari di ottime uve. Ogni tanto uno spiazzo, un incrocio di strade in mezzo ai verdi vigneti. Il Comandante, per sua abitudine, una volta raggiunta la quota di sicurezza ( se non ricordo male, era di 1000ft ), quando poteva, cercava sempre di evitare di sorvolare zone di difficile atterraggio come, appunto, vigneti, centrali elettriche, addensamenti di linee aeree, eccetera, perchè “ non si sa mai...” diceva.
Dunque, visto che la figura di formazione prevista si era già ben delineata e mantenuta fin dalla partenza, il programma di addestramento era iniziato sotto i migliori auspici e tutto procedeva tranquillo.
La zona da raggiungere per effettuare il programma addestrativo erano i Pratoni del Vivaro ove le grandi distese pianeggianti, e l'allora scarsa presenza di case, favorivano la libertà di atterrare e decollare in sicurezza senza arrecare disturbo a nessuno, anzi, erano un piacevole diversivo per i boscaioli dei vicini castagneti.
Una volta ai Pratoni, erano previste trasformazioni in diverse figure ( ala destra, ala sinistra, fila, eccetera ): tutto preparato con cura a tavolino, ora si trattava di metterlo in pratica e cercare di fare “bella figura “ alla Sfilata.
Dopo questa lunga premessa, arrivo al fatto.
I cinque elicotteri procedvano spediti verso la zona di lavoro, quando improvvisamente, neanche dieci minuti dopo il decollo, l'elicottero del Comandante fu visto scendere in una veloce autorotazione verso uno spiazzo poco distante.
Grazie alla grande esperienza e perizia del pilota, l'atterraggio avvenne senza inconvenienti in un punto dove la strada fra le vigne formava uno spazioso slargo.
Che cosa era successo ? Semplice: i serbatoi non avevano più una goccia di carburante, ma il Televel indicava FULL.
Insomma, prima del decollo, né lo specialista , nè il pilota, nonostante i controlli di rito sull'intero elicottero, non avevano aperto i tappi dei serbatoi per verificare il livello del carburante contenuto . Si erano fidati del libretto degli interventi tecnici il quale riportava che la macchina era stata rifornita, come sempre, dopo l'ultimo volo avvenuto qualche giorno prima. Del resto, anche alla messa in moto il Televel segnava pieno.Dunque, serbatoi vuoti, Televel in avaria, risultato: una tragedia sfiorata grazie alla grande esperienza ed alla prudenza del pilota che aveva evitato, come sua abitudine, di volare sopra i vigneti ( pieni di pali e di fili di ferro ), rispettando la quota di sicurezza e mantenedosi sempre “ a tiro “ di un punto di buon atterraggio ( lo spiazzo lungo la strada interpoderale ).
Sulle cause della mancanza della benzina non seppi mai nulla, ma ricordo che al ritorno al Campo ci fu subito un'allegra bicchierata per lo scampato pericolo, seguita, però, da una serie di reprimende nei confronti di molte persone. Ovvio.
Anni fa, il Comandante di cui ho parlato, colpito da un male terribile, fu costretto ad un altro “ atterraggio di fortuna “ dal quale non fece più ritorno. Fine della storia.
Morale: non fidarsi mai ciecamente delle indicazioni del Televel, ma, prima di ogni volo, accertarsi “ de visu “ che nei serbatoi il carburante sia al giusto livello.
Se sentiamo odore di benzina, controlliamo che non vi siano perdite.
Non abbiamo fretta di decollare, c'è di mezzo la nostra e l'altrui incolumità.Insomma, anche in questi casi, PRUDENZA, PRUDENZA, PRUDENZA!
Un caro saluto, il vostro amico Colonnello. Giancarlo CRISTARELLA