Chi non ha mai giocato con un aquilone ? Tutti, immagino, perchè è un modo di passare il tempo simpatico e rilassante, adatto a tutte le età. In aria se ne vedono di tutte le forme e dimensioni: dai più impegnativi ai meno aerodinamici, a volte i nostri cieli sono gremiti di queste forme multicolori che suscitano sempre, sia nei grandi che nei piccini, allegria ed interesse. Chi scrive queste note, quando può, si diverte da matti, insieme al proprio nipotino, e forse più di lui, a far volare questi fantastici “sogni di carta “ legati ad un tenue filo di Nylon. Quando il filo è lungo ed il vento è favorevole, cerchiamo di fare innalzare l'aquilone il più possibile, sino a vederlo rimpicciolire sempre di più nell'azzurro del cielo e, per rendere l'impresa più interessante, mettiamo dei pezzi carta lungo il filo, facendo in maniera che questi, spinti dall'aria, arrivino sempre più su, fino a toccare la minuscola , leggerissima vela, ed è sempre una festa. Ora, però, con l'aumento del traffico aereo a bassa quota, questo simpatico, multicolore divertimento, praticato da molti soprattutto nei pomeriggi dei mesi estivi lungo i litorali e sui verdi prati, non volendo, a volte può essere causa di inconvenienti per aerei ed elicotteri. Seguitemi nel racconto di questo episodio di cui , molti anni fa, sono stato testimone diretto:
“Quel pomeriggio d'estate, caldo e tranquillo, invitava all'aria aperta, alle spiagge, al fresco delle valli e dei prati di montagna. L'AB47J, al ritorno da una missione addestrativa con il solo pilota a bordo, si posò dolcemente sulla piazzola del parcheggio, guidato dai gesti convenzionali dello specialista di turno che, come sempre, dopo che l'elicottero era atterrato, fece ritorno al suo lavoro intorno ad un'altra macchina, lasciando che il pilota, spento il motore e compilato rapidamente il brogliaccio, uscisse dall'elicottero e si avviasse verso l'hangar mentre il rotore esauriva lentamente i suoi giri prima di arrestarsi definitivamente. Tutto a posto, nulla da segnalare. Senonchè, un paio di ore dopo, mentre ci accingevamo a rimettere al coperto la macchina ( in queste operazioni davamo una mano anche noi sommozzatori ), ci accorgemmo che qualche cosa non andava : le pale del rotorino di coda avevano una strana inclinazione e, guardando con più attenzione, ci accorgemmo che le biellette di comando del passo del rotorino erano piegate verso l'asse di rotazione ed avvolte strettamente in un grosso gomitolo di......filo di nylon. In un attimo capimmo ciò che era avvenuto: l'elicottero era incappato nel filo di uno di quegli aquiloni che spesso, altissimi, vediamo sospesi sulle nostre spiagge o sui prati, sostenuti dalla brezza pomeridiana, per la gioia di grandi e piccini. Conclusione: nei giorni seguenti, una lunga ed accurata ispezione rivelò che l'elicottero si era tirato dentro gli ingranaggi, i cuscinetti, eccetera, dal rotorino di coda fino al rotore principale, passando per la trasmissione e la scatola a novanta gradi, oltre cento metri di filo, senza che il pilota si accorgesse di nulla. Il resto dei danni si erano verificati dopo lo spegnimento del motore, quando il gomitolo di nylon, non più sottoposto a frizione, si è raffreddato e , per effetto della rotazione degli organi ancora in movimento, stirato su sé stesso, stringendo le biellette in una morsa talmente tenace e compatta da piegarle verso l'interno. Una bella grana: elicottero fuori uso per più di un mese per la sostituzione completa di tutti gli organi meccanici di governo. Naturalmente il costo fu elevatissimo”.
Che dire come raccomandazione? Occhio alle spiagge ed ai prati, soprattutto nei pomeriggi d'estate,con la brezza formata, accertarsi bene se in aria ci sono aquiloni o simili e, in caso positivo, evitarli di misura perchè l'innocente passatempo di un bambino può trasformarsi in un potenziale pericolo per chi vola.
Il vostro amico, Colonnello Giancarlo CRISTARELLA - Roma