di Luigi BERRI
SPITFIRE Mk IX
Lo Spit Mk IX, era un Mk.VC, che adottava il Merlin 61, nato appositamente per il fallito tentativo di trasformare il bimotore Wellington in un tipo d'alta quota. Iniziarono le prove già nella primavera del '41, ma solo nel giugno 1942 divennero disponibili. In effetti, pare che già prima dell'arrivo del FW-190 i Britannici avessero impostato l'Mk IX, ma di sicuro fu l'emergenza del nuovo caccia tedesco a dare la precedenza sull'Mk VIII. Ebbero allestimenti da tutte le quote, motori specializzati per l'impiego. Il Merlin 61 e successivi erano motori con doppio compressore, che si azionava a due diverse quote. Per esempio, nei tipi da alta quota, l'azionamento dei due compressori era a circa 3.000 e 7.000 m, nei tipi a bassa quota 2.100 e 5.500 m. La versione finale degli Spit con il Merlin fu l'Mk XVI, versione americana, con il R.R. Merlin 66 della Packard. Ne vennero prodotti 1.054 dalla fine del 1944, in genere con l'ala E (armi da 20 e 12,7 mm), e abitacolo con tettuccio a goccia. Nel frattempo gli Mk IX ebbero vari esperimenti: come gli Mk V vennero navalizzati, ne venne studiata una versione idro (con ogni probabilità l'idrocaccia più veloce di tutti, oltre 600 kmh), ed ebbero serbatoi di trasferimento da circa 910 litri interni o addirittura esterni. Pensati per trasferirsi sopra l'Atlantico, a questi Spit tornavano utili anche per portare gli Mk V su Malta senza far correre rischi alle portaerei: prima con serbatoi ausiliari a ridotta resistenza aerodinamica per garantire distanze di lancio di oltre 1.000 km, poi gli Spit Mk VB ebbero serbatoi da 773 l per percorrere senza problemi i 1.770 km tra Gibilterra e Malta, dato che arrivavano a 2.220 km. Nel frattempo 385 Spit erano già stati lanciati su Malta entro Ottobre, e ne erano giunti 367.
Uno dei compiti che lo Spit venne chiamato a svolgere fu la ricognizione. Questo era un compito che faceva bene, nonostante la scarsa autonomia. L'alta quota e la velocità lo rendevano spesso superiore e preferibile anche agli F-5, i P-38 da ricognizione, nonostante che questi offrissero la sicurezza intrinseca dei due motori (però meno affidabili). Gli Spit da ricognizione erano dotati di carburante aggiuntivo e privi di armi. È poco noto, ma questi ricognitori iniziarono le loro attività fin dalla prima parte della guerra, tanto che di quando in quando qualcuno venne tirato giù dai Bf-109. Non era facile ,data la quota e la velocità e i successi non furono mai eccezionali contro i veloci Spit, superati come ricognitori ad alte prestazioni solo dai Mosquito.
Gli Spit ebbero versioni specializzate come l'Mk XI, che in picchiata riusciva a superare 965 kmh (celebre un caso in cui uno di questi aerei, un Mk XIX, scese da 15.000 m! a 900 m in meno di un minuto dopo avere perso il controllo in missione meteorologica, superando i 1.100 kmh), e in orizzontale era capace di 675 kmh; c'erano anche versioni bivalenti come la Mk XVIII, apparsa alla fine della guerra, sia caccia che ricognitore.