Oggi, amici, vorrei richiamare la vostra attenzione su di un fattore importante:
il vento in prossimità dei rilievi ed i pericoli che si nascondono volando intorno ad essi.
Prima di andare in volo è sempre buona regola informarsi sulle condizioni meteo e, se si deve operare in vicinanaza di montagne, sarebbe opportuno accertarsi bene sul comportamento, attuale e previsto, del vento. Quando l'aria si mette in movimento ed è costretta a sorvolare un rilievo del terreno o una montagna, nella parte sottovento si formano sicuramente dei vortici, detti Rotori (la cui presenzapuò essere segnalata da formazioni nuvolose cumuliformi)
con intensità che variano a seconda della velocità del vento. Quando essa supera i 20-22 Kts le cose si complicano perchè i Rotori si fanno molto più pronunciati (MTW – Onde orografiche) e possono creare dei grossi problemi a chi, come noi, vola basso e con un aereo ultraleggero. Per dare un senso più compiuto al discorso: nella fase di salita con il vento in coda siamo favoriti dalla corrente dinamica ascendente , ma non lo siamo sull'altro versante ove la corrente dinamica sarà discendente. Ma non basta: in prossimità della cima, l'aria, per effetto “Bernoulli”, scorrerà più velocemente e, quindi, ci sarà un abbassamento di pressione e le letture altimetriche risulteranno falsate. In buona sostanza, leggeremo valori maggiori di quelli reali: saremo convinti di stare ad una quota mentre, in realtà, saremo molto più bassi.
Apro a questo proposito una parentesi: una volta, un allievo ”precisino” pretendeva che gli fosse indicata la tabella ove trovare, in base alla pressione ed alla velocità del vento, le differenze di quota, onde poter calcolare quella giusta per sorvolare la montagna in sicuezza ... Risposta: “ le sai le regole generali riguardanti le quote minime di sorvolo? Attieniti a quelle, che sono ben collaudate, e butta via la bilancetta da farmacista ...”. Certamente quella risposta il “desso” se la è meritata per la pretenziosità della richiesta, ma, per la verità, la sicurezza di non risentire degli effetti dello scorrimento l'abbiamo ad un terzo dell'altezza della montagna, comunque l'osservanza delle regole generali di volo è sempre salutare ... Chiudo parentesi.
Se poi l'aria è sufficientemente umida, nella sua salita forzata sul lato sopravento del rilievo, una volta raggiunta la quota di condensazione, si formerà una nube ( “ adiabatica satura “ ) al cui interno vi saranno precipitazioni di ogni tipo, a seconda delle temperature e della stagione, con visibilità scarsa, se non addirittura nulla (fase di STAU : PERICOLO ! ). Al di là della cima, invece, nella sua fase discendente, l'aria sarà secca ( “ adiabatica secca “ ), con ottima visibilità, le temperature, per l'effetto combinato adiabaticasecca-compressione, tenderanno ad aumentare e, rispetto alla stessa quota sopravento, avremo differenze di 4-5°C (fase di FOHEN). E' bene poi tenere presente che la turbolenza da rotori non la troviamo attaccata al lato sottovento,
ma ad una certa distanza dalrilievo (circa la semi-larghezza della montagna: se essa è, per es.,10 km, sarà pari a circa 5, e poi ad altri 5, e così via , perchè si innesca un'ondulazione che si allunga per molti kilometri dopo l'ostacolo, come la vibrazione di una corda di chitarra), mentre, attaccati ai costoni, troveremo i cosiddetti “vortici migratori “, anch'essi fastidiosi e legati alla regolarità o meno del terreno. Al di sopra dei già nominati rotori, poi, a conferma della compressione dovuta all'ondulazione, a volte compaiono le “nubi lenticolari “, volando nelle cui vicinanze si possono incontrare forti ascendenze o discendenze, a volte dell'ordine di 4-5000 piedi al minuto. Roba da specialisti esperti! Infatti, i volovelisti, che conoscono la meteorologia meglio di qualunque altra categoria di piloti, lo sanno e se li vanno a cercare. Insomma, amici, mi sono permesso di ricordavi un aspetto particolare del volo che, se non ben considerato, un giorno ci potrebbe causare dei guai anche seri.
Dunque:
Per maggiori dettagli, vi ricordo che l'ottima Alessia Nicolini ha scritto un bellissimo manuale, intitolato “IL VOLO “ , ed alla cui pagina 152 questo argomento è trattato in maniera molto più chiara e concisa. Leggetelo con attenzione.
Un caro saluto, il vostro amico, Colonnello Giancarlo CRISTARELLA