Gli elicotteri stanno prendendo sempre più piede. Su aeroporti, aviosuperfici e campi di volo, se nevedono sempre di più ed il loro impiego è sempre più apprezzato e richiesto. Esistono ormai elicotteri di tutte le categorie, dai più grandi e capaci, agli ultraleggeri, dal traspostoVIP al lavoro aereo “pesante“, passando per la lotta antincendio, il soccorso aereo, l'impiego sanitario e quello militare in tutte le sue forme. In tutto il mondo, sempre più persone, enti ed organizzazioni ne fanno abituale uso, e, come se fossero degli autobus, ne entrano, ne escono e gli girano intorno con grande disinvoltura e familiarità. Sono macchine neravigliose ed insostituibili che permettono di fare cose che con altri mezzi non è proprio possibile fare.
Però, ATTENZIONE! Se non si usano determinate precauzioni, può succedere qualche disgrazia. Non dimentichiamoci che, per esempio, la rottura del rotorino di coda rende l'elicottero ingovernabile e che questa è una delle peggiori iatture che possano capitare, sia a chi sta a bordo, sia a chi si trovi nelle vicinanze. Ricordo che una volta, mentre stavamo bel belli a chiacchierare davanti al nostro hangar, a pocadistanza da noi un G2 di un Corpo dello Stato, a causa di un'avaria al rotorino di coda, si schiantò infase di decollo, investendo di pezzi di lamiera, legno e quant'alto, tutto ciò che si trovava nel raggiodi un trentina di metri. Grazie sempre alla nostra Madonnina di Loreto, anche in quell'occasione non vi furono danni a persone, ma non sempre è così, purtroppo. Un'altra volta, invece, mentre eravamo in volo di addestramento, con grandissimo dolore, sentimmo in frequenza che uno specialista di elicottero di un altro Reparto, che era atterrato fuori campo per un controllo, era sceso ed era stato ucciso dalle pale del rotore principale, ancorchè girassero soltanto per inerzia, perchè la macchina si era inclinata improvvisamente, forse a causa di un cedimento del terreno o, addirittura del pattino (non ricordo bene). Ritengo che questi due brevi, ma significativi esempi siano sufficienti per dimostrare che la “confidenza “ con queste meravigliose macchine ad ala rotante, a volte può essere pericolosa e che l'insidia , magari nascosta sotto le zolle di un prato, è sempre in agguato. Proverò perciò a ricordare qualche accortezza che non sarebbe male osservare:
Insomma, sono macchine a cui bisogna sempre “dare del LEI” ed un approccio prudente è sempre consigliabile, anche da parte di semplici passeggeri o banali visitatori.
RACCOMANDAZIONE CONCLUSIVA AUTOREVOLE Perciò, OCCHIO, e tutti noi “addetti ai lavori”, nel caso dovessimo scorgere in campo il crearsi di situazioni pericolose di qualsiasi genere, non soltanto quelle testè elencate, siamo tenuti ad intervenire, con tutto il tatto e l'educazione che la buona creanza richiede, ma con la fermezza che la sicurezza impone, affinchè lo stato di pericolo venga a cessare il più rapidamente possibile. Questa ultima raccomandazione non viene direttamente da me, ma mi è stata suggerita da Italo MARINI il quale mi ha caldamente pregato di trasmetterla a tutti voi, cari amici , affinchè NOI TUTTI la facciamo nostra e diamo il nostro, sia pur modesto ma convinto, contributo al mantenimento di quello stato di cose che ci fa vivere tranquilli, che ci fa star bene, e che si chiama SICUREZZA.
FINALE IN GRIGIOVERDE
Ricordo che un mio collega più anziano una volta mi fece questa breve, ma saggia, raccomandazione che, sembra, faccia parte della tradizionale saggezza del Corpo degli Alpini :“ DAVANTI.......ai muli, DIETRO......... ai cannoni, LONTANO......... dai superiori “Amici, non dico altro, fate voi gli opportuni accostamenti...........
Un caro saluto, il vostro amico, Colonnello Giancarlo CRISTARELLA
Roma, 18 Maggio 2009